Nei primi anni Settanta, Victor Salvi , dopo un’attenta ricerca di un ambiente artigianale favorevole alla costruzione di un delicato e complesso strumento quale l’arpa, sceglie il saluzzese, terra dell’Antico Marchesato di Saluzzo, celebre per il personale specializzato nella lavorazione del legno. E’ il 1974 quando, dopo aver acquistato i capannoni dell’ex-cotonificio Wild, vi impianta la fabbrica di arpe, la cui denominazione sociale N.S.M. sta a significare “Nuovi strumenti musicali” per esprimere l’intento del fondatore di costruire un’arpa rivoluzionaria nella tecnica. La ricerca e lo sviluppo sono ancor oggi il valore aggiunto dell’azienda che dopo una costante ascesa, è diventata leader del settore. La Salvi Harps N.S.M. è strutturata organizzativamente a livello industriale, ma la produzione avviene ancora artigianalmente, garantendo l’alta qualità delle arpe Salvi.
Del gruppo Salvi fanno parte anche la Lyon & Healy di Chicago e l’inglese Bow Brand che produce corde in nylon, utilizzate per la cordatura delle arpe, ma anche per le rinomate racchette di Wimbledon.
Per costruire un’arpa occorre assemblare e calibrare circa 2000 pezzi meccanici e 150 parti in pregiati legni, lasciati essiccare: dal palissandro all’acero canadese, all’abete rosso della Val di Fiemme, l’albero dei violini, usato da Stradivari. Ogni fase della realizzazione presenta rigidi e continui controlli di qualità. Ogni anno vengono costruite 1500 arpe, il 90 % delle quali sono destinate al mercato estero. L’azienda, specializzata sia nella produzione di arpe a pedali da gran concerto sia arpe celtiche, strumenti da studio e professionali, copre l’85% del mercato mondiale professionale.
La Fondazione Victor Salvi è nata nel 2000 per promuovere l’Arpa attraverso attività che contribuiscano alla conoscenza dello strumento e della sua musica. E’ una organizzazione senza scopo di lucro, nata a Chicago, Usa, ed è attiva in Italia, nel Regno Unito, in Francia e in altre parti del mondo.
Le principali aree di attività sono rivolte all’organizzazione di concerti, al sostegno di concorsi internazionali di Arpa e alla presentazione e promozione di giovani arpisti. Altre significative aree d’intervento della Fondazione riguardano la diffusione di programmi di didattica della musica e di ricerca relativa all’Arpa, alla commissione e alla pubblicazione di nuovi repertori musicali che estendano l’uso dello strumento. Il presidente della Fondazione è la moglie Julia Salvi che condivide con Victor Salvi la passione per l’Arpa e segue la promozione e la sponsorizzazione di eventi.
La Valle Varaita è terra di antiche e profonde tradizioni culturali e parte integrante di quell’area linguistica occitana che va da queste Alpi sino all’Atlantico. È anche per l’esistenza di questo contesto culturale che da secoli l’abilità di lavorare il legno si accompagna qui ad un gusto e ad una pratica della musica popolare. Non è quindi un caso che in un territorio in cui eccelle l’abilità manuale nella lavorazione del legno si sia venuta ad insediare la “Salvi Harps”, azienda in cui la qualità della maestranze è l’elemento essenziale del ciclo produttivo. Parimenti, non è un caso che l’allora Comunità Montana Valle Varaita, l’Ente a cui per definizione spettava il compito di progettare lo sviluppo del territorio, avesse avviato un forte processo di recupero e di sviluppo della cultura musicale insita nella sua gente. La comune esigenza di produrre sviluppo attraverso la cultura sta alla base della forte collaborazione avviata in questi anni tra la Comunità Montana e l’Azienda Salvi. Naturalmente per l’Ente di valle il Museo dell’Arpa è un tassello importante di una politica più complessiva che ha visto la creazione dell’Istituto musicale di Venasca e forti investimenti nel settore museale con l’avvio di una rete di musei tematici sulla cultura popolare che vanno dalle meridiane, ai mobili tradizionali, ai costumi, al legno, alla musica ed all’arte dei muratori. In questo senso il “Museo dell’Arpa” è l’elemento che, più di ogni altro, lega la cultura al territorio e al suo sistema produttivo, facendo della Valle Varaita un’area di eccellenza all’interno del sistema delle Valli Occitane, come quello delle antiche Terre dei Marchesi di Saluzzo.